INTRODUZIONE AL LIBRO DI ESTER GRECO
Caratteristiche
principali
Tra il libro di Ester ebraico (vedi
Introduzione) e quello di Ester greco ci sono somiglianze e differenze, che non
si possono spiegare con il semplice passaggio da una lingua all'altra. Lo
svolgimento del racconto è quasi identico, ma contiene molte varianti:
sono diversi i nomi propri e, rispetto all'ebraico, vi sono sei ampie aggiunte,
indicate nel testo con le lettere che vanno dall'A alla F. Esse danno all'Ester
greco una nota di religiosità molto accentuata. L'aggiunta A racconta un
sogno che serve da introduzione all'intero libro e trova la sua spiegazione
nell'aggiunta F. Le aggiunte B ed E riportano due documenti appena accennati
nell'Ester ebraico. Le aggiunte C e D, con la lunga preghiera di Mardocheo e di
Ester, mostrano che la liberazione degli Ebrei è la risposta di Dio a un
popolo che riconosce i suoi
peccati.
Schema
La
struttura rimane identica a quella dell'Ester
Ebraico.
- Ester diventa regina A,1-2,
23
- Il complotto contro gli Ebrei 3, 1-5,
14
- Aman è condannato a morte 6, 1-7,
10
- Gli Ebrei uccidono i loro nemici 8, 1-F,
11
COME ESTER DIVENTA REGINA
CAPITOLO
A
1-3 Al tempo di Artaserse il Grande viveva a
Susa un certo Mardocheo, un personaggio importante che aveva un ufficio a corte.
Era uno degli Ebrei che Nabucodonosor, re di Babilonia, aveva deportato in
esilio da Gerusalemme insieme con leconia, re di Giuda. Apparteneva alla
tribù di Beniamino ed era discendente di Giairo, di Semeia e di
Kisaia.
IL SOGNO DI MARDOCHEO
Nel secondo anno del regno di
Artaserse il Grande, il primo giorno del mese di Nisan, Mardocheo fece un sogno.
4 La scena era terribile: grida e tumulto, tuoni
e terremoto, tutta la terra era sconvolta.
5 A
un certo punto Mardocheo vide venire avanti due enormi draghi pronti a
combattere, che lanciarono un forte grido.
6 A
quel segnale tutte le nazioni si prepararono alla guerra per combattere il
popolo dei giusti.
7 Allora le tenebre calarono
fitte, fu un giorno di tribolazione e di terrore: la terra fu sconvolta dal
male.
8 Tutto il popolo dei giusti era in grande
agitazione a causa dei mali che lo minacciavano. Per la paura di essere
sterminati gridarono al Signore.
9 Al loro
grido, come da una piccola sorgente, venne un grande fiume, un'enorme
quantità d'acqua.
10 Poi ecco una luce,
spuntò il sole, gli umili trionfarono e annientarono i potenti.
11 Mardocheo si svegliò, tenne in mente
il sogno che aveva fatto e, per tutto il giorno, si sforzò in tutti i
modi di capire che cosa Dio aveva deciso di fare.
MARDOCHEO SCOPRE UNA CONGIURA CONTRO IL RE
12 Un giorno Mardocheo si
trovò a corte insieme con Gabata e Tarra, due funzionari di guardia
all'appartamento reale.
13 Sentì certi
loro discorsi e indagò sulle loro intenzioni: così venne a sapere
che quei due progettavano di uccidere il re Artaserse. Allora Mardocheo lo
riferì al re,
14 il quale ordinò
un'inchiesta. I due confessarono e furono arrestati.
15 Il re fece registrare il fatto nelle cronache
ufficiali e anche Mardocheo ne scrisse il resoconto.
16 Infine il re confermò Mardocheo nel
suo incarico a corte e come ricompensa di quello che aveva fatto gli fece alcuni
doni.
17 Ma a causa di questo episodio, un certo
Aman cercò di far del male a Mardocheo e al suo popolo. Aman, figlio di
Ammedata, soprannominato Bugeo, cioè il Fanfarone, era molto stimato dal
re.
CAPITOLO 1
LA REGINA ASTIN OFFENDE ARTASERSE
1 Si era al tempo di Artaserse
quando avvennero questi fatti. Il suo regno si estendeva dai confini dell'india
fino all'Etiopia, ed era diviso in centoventisette province.
2-3 Nel terzo anno del suo regno, mentre si
trovava nella sua reggia di Susa, Artaserse offrì un banchetto ai suoi
intimi collaboratori, ai nobili dèi Medi, dei Persiani e delle altre
nazionalità dell'impero, e ai prefetti delle province.
4 Egli mostrò così le ricchezze
del suo impero e lo splendore dei suoi magnifici divertimenti. La festa
durò centottanta giorni.
5 Alla fine il
re organizzò un banchetto per tutte le persone che si trovavano in
città. La festa si svolse nel parco della reggia e durò sei
giorni.
6 Il parco era decorato da tende bianche
e azzurre appese alle colonne di marmo e di alabastro con anelli d'argento e con
cordoni di lino color porpora. I divani, con ornamenti d'oro e d'argento, erano
sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco e di madreperla. Vi erano tappeti
con ricami di colori cangianti e rose disposte in circolo.
7 Si beveva in tazze d'oro e d'argento. Era
messa in mostra una piccola coppa ornata di gemme, di immenso valore. Il vino,
abbondante e dolce, era lo stesso che beveva il re.
8 Per bere non c'erano disposizioni particolari,
perché così aveva ordinato il re. Egli aveva comandato ai
camerieri di accontentare i desideri suoi e degli invitati.
9 Anche la regina Astin aveva fatto un banchetto
per le donne nella stessa reggia di Artaserse.
10-11 Il settimo giorno il re, diventato
allegro, ordinò di far venire accanto a sé la regina Astin, per
metterle sul capo la corona regale e mostrare ai principi e a tutta la gente la
sua bellezza, che era davvero eccezionale. L'ordine fu portato dai sette
servitori personali del re, che si chiamavano Aman, Bazan, Tarra, Boraze,
Zatolta, Abataza e Taraba.
12 Ma la regina non
volle seguire i sette servitori. Il re ne fu molto contrariato e andò in
collera.
13 Egli disse ai suoi collaboratori:
«La regina non mi ha ubbidito. Giudicate il caso e
decidete».
14 Si fecero avanti Archeseo,
Sarsateo e Malescar, i quali erano le prime autorità dell'impero dei Medi
e dei Persiani. Il re se li teneva molto vicini e si consigliava abitualmente
con loro.
15 Essi indicarono al re quali
provvedimenti, secondo la legge, si dovevano prendere contro la regina Astin per
aver disubbidito all'ordine del re portato dai sette servitori.
16 Allora un certo Mucheo prese la parola di
fronte al re e ai suoi ministri: «La regina Astin non ha offeso soltanto la
persona del re, ma tutti i suoi ministri e funzionari.
17 Abbiamo udito dal racconto del re in che modo
essa gli ha risposto.
18 Anche le mogli dei
funzionari dei Medi e dei Persiani, non appena sapranno come la regina ha
risposto al re, si sentiranno incoraggiate a mancare di rispetto ai loro mariti.
19 Se tu, o re, credi che sia giusto, la cosa da
fare è questa: sia scritto un decreto e sia messo nella raccolta delle
leggi del regno. Il decreto deve stabilire che Astin non potrà più
comparire alla presenza del re Artaserse e che un'altra, migliore di lei,
diventerà regina al suo posto.
20 Il
decreto del re, una volta fatto, dovrà essere applicato in tutto
l'impero. Allora tutte le mogli porteranno rispetto ai loro mariti, di qualunque
condizione siano».
21 Sia il re sia la sua
corte approvarono il suggerimento di Mucheo.
22
Il re fece preparare il decreto, lo fece tradurre nella lingua di ogni provincia
e lo mandò in tutto l'impero. Così si garantì l'ordine e il
rispetto in ogni famiglia.
CAPITOLO
2
ESTER DIVENTA REGINA
1 Più tardi Artaserse
si calmò, ma non fece più chiamare Astin, perché ricordava
come gli aveva risposto e i provvedimenti presi contro di lei.
2 Allora alcuni cortigiani suggerirono al re:
«Perché non fai cercare delle brave ragazze, giovani e belle?
3 Potresti mandare degli incaricati in tutte le
province dell'impero per radunarle qui nel tuo harem. Saranno affidate
all'eunuco di corte che ha il compito di sorvegliare le donne. Egli
penserà anche ai loro trattamenti di bellezza e a ogni altra
necessità.
4 La ragazza che ti
piacerà di più potrà diventare regina al posto di
Astin». Il re apprezzò questa idea e così fece.
5 In quel tempo nella città di Susa
abitava un Ebreo della tribù di Beniamino, di nome Mardocheo, discendente
di Giairo, di Simeia e di Kisaia.
6 Era uno di
quelli che il re di Babilonia Nabucodonosor aveva deportato da Gerusalemme.
7 Era anche il tutore di una ragazza, figlia del
suo zio paterno Aminadab. Dopo la morte del padre e della madre, Mardocheo
l'aveva allevata col proposito di sposarla. Si chiamava Ester ed era molto
bella.
8 Quando fu dato l'ordine di raccogliere
a Susa ragazze per l'harem, anche Ester fu portata a corte e affidata a Gai, il
sorvegliante delle donne.
9 Ester gli piacque
molto ed entrò nelle sue simpatie. Le diede subito l'occorrente per
curare la sua bellezza, e le fece avere un trattamento di privilegio; le mise a
disposizione sette serve, scelte fra le migliori della corte, e volle che
nell'harem le fosse usato ogni riguardo.
10
Ester non aveva detto che era ebrea e non aveva parlato della sua patria,
perché Mardocheo le aveva ordinato di non dire niente.
11 E lui passava ogni giorno davanti al cortile
dell'harem per avere notizie di Ester.
12 Dopo
dodici mesi di preparazione ogni ragazza andava dal re quando era il suo turno.
La preparazione si svolgeva così: per sei mesi doveva fare massaggi con
olio di mirra, e per altri sei applicazioni di balsamo e di altri cosmetici.
13 Alla fine si presentava dal re e un
incaricato l'accompagnava dall'harem alla corte.
14 Entrava la sera e la mattina era ricondotta
in un'altra parte dell'harem, diretta dall'eunuco regale Gai. Poi non tornava
più dal re, a meno che non la mandasse a chiamare per nome.
15 Quando venne il turno di Ester (figlia di
Aminadab, zio di Mardocheo) essa non aveva trascurato nulla di quanto le aveva
consigliato l'eunuco custode delle donne. Tutti quelli che la vedevano restavano
ammirati.
16 Ester fu condotta a corte alla
presenza del re nel settimo anno del regno, nel dodicesimo mese, o mese di Adar.
17 Il re si innamorò di Ester. Essa
conquistò la sua simpatia più di ogni altra ragazza. Perciò
il re la incoronò regina.
18 Per
festeggiare le nozze con Ester, il re invitò tutti i suoi ministri e le
altre autorità a un grande banchetto che durò sette giorni. E a
tutti i sudditi concesse una riduzione delle tasse.
MARDOCHEO SCOPRE UNA CONGIURA DI CORTE
19 Nel frattempo Mardocheo
esercitava il suo incarico a corte.
20 Ester non
aveva rivelato nulla del suo popolo, perché Mardocheo le aveva
raccomandato di non dire niente, di onorare sempre Dio e di osservare le sue
leggi, come quando viveva in casa sua. Per questo Ester non aveva cambiato
condotta.
21 Ma i due capi delle guardie del
corpo di Artaserse erano invidiosi della carriera di Mardocheo e stavano
preparando una congiura per uccidere il re.
22
Mardocheo venne a saperlo e avvisò la regina Ester. Essa ne
informò il re
23 che subito
processò quei due e li fece impiccare. Per suo ordine il fatto fu
registrato, con espressioni di lode, nelle cronache ufficiali dell'impero,
perché fosse ricordato il servizio reso da Mardocheo.
IL COMPLOTTO CONTRO GLI EBREI
CAPITOLO
3
ARNAN VUOLE STERMINARE GLI EBREI
1 Dopo questi fatti, un certo
Aman, figlio di Ammedata, soprannominato il Fanfarone, fu promosso dal re
Artaserse alla più alta carica del suo governo. Il re gli diede diritto
di precedenza su tutti i suoi collaboratori.
2
Per ordine del re tutti i funzionari in servizio a corte dovevano inchinarsi
davanti ad Aman in segno di ubbidienza. Solo Mardocheo non si inchinava mai.
3 Gli altri funzionari di corte chiedevano a
Mardocheo: «Perché trasgredisci l'ordine del re?».
4 Sebbene gli facessero osservazione tutti i
giorni, lui non li ascoltava. Essi allora denunziarono ad Aman che Mardocheo non
rispettava l'ordine del re. Mardocheo aveva già detto loro di essere
ebreo.
5 Aman vide che davvero Mardocheo non si
inchinava al suo passaggio e per questo si irritò moltissimo.
6 Decise allora di distruggere tutti gli Ebrei
dell'impero.
7 Nel dodicesimo anno del regno di
Artaserse Aman prese questa decisione: fece tirare a sorte la data dello
sterminio, mese e giorno, per distruggere in un solo giorno tutto il popolo di
Mardocheo. La data stabilita dalla sorte fu il quattordici di Adar.
8 Poi Aman andò a parlare con il re e gli
disse: «C'è un popolo che vive mescolato fra gli altri popoli del
tuo impero. Ha leggi diverse da quelle degli altri e, per di più, non
osserva la tua. Non ti conviene lasciarli in pace.
9 Se accetti il mio parere, da' un ordine
scritto e comanda che essi siano sterminati. Io verserò nel tesoro reale
trecentoquaranta tonnellate d'argento».
10
Il re allora si tolse dal dito l'anello e lo consegnò ad Aman,
perché autenticasse con il sigillo gli ordini contro gli Ebrei.
11 Poi disse ad Aman: «Tieni per te il tuo
denaro, e di quella gente fanne quello che
vuoi».
12 Il giorno tredici del primo mese,
o mese di Nisan, furono convocati i segretari di corte e Aman dette un ordine
per tutti i comandanti militari, per i prefetti delle centoventisette province
dall'India all'Etiopia e per i capi delle varie popolazioni. I segretari
scrissero a ogni popolo a nome del re Artaserse, usando la lingua di ciascuno.
13 Le lettere furono spedite a mezzo di corrieri
in tutto il regno. Contenevano l'ordine di sterminare il popolo ebraico in un
solo giorno del dodicesimo mese, il mese di Adar, e di confiscare i loro
beni.
CAPITOLO B
IL TESTO DEL DECRETO DI STERMINIO
1 Ecco il testo della
lettera:
«Artaserse il Grande comunica le
seguenti disposizioni ai prefetti delle centoventisette province dall'India
all'Etiopia e ai funzionari che sono alle loro dipendenze.
2 Il mio regno si estende su tutto il mondo
abitato, e io sono re di moltissimi popoli. Ho sempre governato con molta
benevolenza e moderazione e non mi sono mai lasciato prendere dall'abuso del
potere. Mi sono sempre proposto di assicurare ai miei sudditi una vita
tranquilla e di promuovere il progresso del regno. Ho garantito la sicurezza
delle vie di comunicazione fino alle più lontane frontiere e ho
consolidato la pace che tutti desiderano.
3 Ho
chiesto ai miei consiglieri in che modo tutto questo può essere
realizzato. Fra di loro uno si distingue per saggezza, ha sempre dato prova di
costante dedizione e assoluta lealtà e ha meritato di avere la più
alta carica a corte: Aman.
4 Proprio lui ci ha
fatto presente che in mezzo agli altri popoli del regno si è infiltrato
un popolo inquieto. Ha leggi diverse da quelle degli altri e sistematicamente
disubbidisce a quello che io comando. In questo modo esso contrasta la linea
unitaria di governo che io, a buon diritto, intendo imporre.
5 Mi sono reso conto che questo popolo è
l'unico a mettersi sempre in opposizione agli altri. Infatti si isola da tutti,
segue un sistema di leggi tutto suo, va contro i nostri interessi e commette le
peggiori malvagità. In questo modo mette in pericolo la stabilità
di tutto il regno.
6 Aman, il mio incaricato per
gli affari di governo e mio viceré, ha compilato per voi le liste di
tutti gli Ebrei. Io ordino che tutti quelli che vi sono elencati siano
sterminati dai loro nemici, insieme con le mogli e i figli, senza pietà.
Lo sterminio è fissato per il quattordici del dodicesimo mese,
cioè il mese di Adar, di quest'anno.
7 Se
toglieremo di mezzo con la forza questi oppositori di ieri e di oggi, in un sol
giorno ci assicureremo per il futuro un governo stabile e
tranquillo».
CAPITOLO
3
14 Le copie delle lettere furono pubblicate in
ogni provincia. Così fu dato l'ordine a tutte le nazioni di tenersi
pronte per il giorno fissato.
15 Il decreto fu
pubblicato subito anche a Susa. Il re e Aman andarono a banchettare, mentre la
capitale era in grande agitazione.
CAPITOLO
4
MARDOCHEO CHIEDE L'AIUTO DI ESTER
1 Quando Mardocheo seppe
quello che era avvenuto, si strappò gli abiti, si vestì di sacco e
si coprì il capo di cenere. Si precipitò nella piazza della
città gridando: «Un popolo innocente è destinato al
massacro!».
2 Giunto alla porta del palazzo
del re si fermò perché gli era proibito entrare vestito di sacco e
coperto di cenere.
3 In tutte le province fu
pubblicata la legge e dappertutto gli Ebrei si lamentavano a voce alta e si
battevano il petto in segno di lutto e di dolore. Moltissimi usarono come letto
un sacco coperto di cenere.
4 Le serve e gli
eunuchi informarono Ester dell'accaduto e la regina, quando l'udì, fu
presa dalla disperazione. Mandò dei vestiti a Mardocheo perché se
li mettesse, ma lui volle tenere il suo abito di sacco.
5 Allora Ester fece chiamare Acrateo, l'eunuco
di corte che era a suo servizio. Gli ordinò di andare da Mardocheo e
chiedergli che cosa veramente stava succedendo.
7 Mardocheo gli disse tutto quello che era
successo. Lo informò che Aman aveva promesso di versare nel tesoro del re
trecentocinquanta tonnellate d'argento per ottenere lo sterminio degli Ebrei.
8 Gli diede anche una copia del decreto di
sterminio pubblicato a Susa perché la mostrasse a Ester. Gli
raccomandò di dire a Ester di andare dal re, per supplicarlo di avere
pietà del popolo ebraico. Egli doveva riferire queste parole:
«Ricordati di quando eri povera, e io ti curavo con le mie mani. Aman, che
ha la più alta carica a corte, ha parlato al re contro di noi per farci
morire. Tu prega il Signore e poi va' a parlare al re della nostra situazione.
Strappaci dalla morte!».
9 Acrateo
tornò da Ester e le riferì tutte queste parole.
10 Allora Ester lo fece tornare da Mardocheo per
dirgli:
11 «Se una persona osa presentarsi
al re nel suo palazzo, senza essere chiamata, per lei non c'è scampo.
Questa è la legge: lo sanno tutti gli abitanti del regno. Perché
abbia salva la vita, bisogna che il re stenda verso di lei il suo scettro d'oro.
Quanto a me, sono già trenta giorni che il re non mi manda a
chiamare».
12-13 Quando Mardocheo seppe la
risposta di Ester, le fece dire per mezzo di Acrateo: «Non illuderti di
poterti salvare, solo tu fra tutti gli Ebrei dell'impero.
14 Se hai deciso di non ascoltarmi in un momento
come questo, verrà da un'altra parte un aiuto per la salvezza degli
Ebrei. Tu invece morirai, e con te finirà la tua famiglia. Chi sa? forse
sei diventata regina proprio per un momento come
questo».
15 Allora Ester rimandò il
messaggero da Mardocheo per dirgli:
16
«D'accordo, raduna tutti gli Ebrei che si trovano a Susa e falli digiunare
per me: state senza mangiare né bere per tre giorni e tre notti.
Digiunerò anch'io con le mie serve; poi andrò dal re anche se
è proibito e, se dovrò morire,
morirò».
17 Mardocheo si
allontanò e fece come aveva detto
Ester.
CAPITOLO C
LA PREGHIERA DI MARDOCHEO
1 Mardocheo, ricordando tutte
le opere compiute dal Signore, lo pregò
così:
2 «Signore, tu domini su tutto,
perché l'universo è in tuo potere.
Se tu vuoi salvare il popolo d'Israele,
nessuno può
fermarti.
3 Tu hai fatto il cielo e la terra
e tutte le meraviglie del mondo.
4 Tu sei il padrone di tutto
e nessuno può opporsi a te,
perché tu sei il
Signore.
Tu, Signore, sai tutto.
5 Tu sai che non mi sono inchinato
davanti a quel prepotente di Aman.
Ho agito così non per arroganza,
né per superbia o
ambizione.
6 Per salvare Israele
sarei pronto anche a
baciargli
la punta dei
piedi.
7 Ho agito così
per non dare a un uomo
un onore che spetta solo a
Dio.
E perciò mi inchinerò solo
davanti a te
e a nessun altro,
perché sei tu il mio Signore.
Non lo faccio per
superbia!
8 Ora, o Signore, Dio di Abramo,
tu che sei il vero re,
salva il tuo
popolo!
I nostri nemici vogliono distruggerci,
hanno progettato di sterminare il popolo
che da sempre appartiene a
te.
9 Il popolo che hai liberato dall'Egitto
ti
appartiene.
Non
abbandonarlo!
10 Ascolta la mia preghiera,
abbi pietà della tua gente
e cambia il nostro lutto in gioia.
Salvaci la
vita!
Così potremo lodarti, o
Signore.
Non chiudere le
labbra
a chi canta la tua
lode».
11 Tutti gli Israeliti sentivano
avvicinarsi la morte e gridarono al Signore con tutte le loro
forze.
LA PREGHIERA DI ESTER
12 La regina Ester, coinvolta
in questa lotta mortale, cercò aiuto presso il Signore.
13 Si tolse i suoi abiti da regina e si
vestì a lutto. Al posto di raffinati profumi sparse sulla testa cenere e
polvere. Maltrattò duramente il suo corpo e, invece di farsi bella,
lasciò in disordine i suoi capelli.
14-15
Poi pregò il Signore, Dio
d'Israele:
«Mio Signore e nostro re,
tu sei il solo
Dio.
Aiutami perché, da sola,
sto mettendo in gioco la mia
vita.
Non ho altro aiuto all'infuori di te.
16 Fin da bambina, nella casa paterna,
sentivo parlare di te.
Tu, o Signore, fra tutti i popoli,
hai scelto
Israele
e l'hai fatto per sempre il tuo
popolo.
Nei tempi antichi hai scelto i nostri
padri
e hai fatto per
loro
tutto quello che avevi
promesso.
17 Ma noi abbiamo peccato contro di te,
e tu ci hai messi nelle mani dei nostri nemici,
18 perché abbiamo onorato i loro
idoli.
In tutto questo, Signore, sei stato
giusto.
19 Ma ora, i nostri nemici non si
accontentano
più di tenerci sotto una dura
schiavitù.
Hanno fatto un patto con i loro
idoli
20 per contrastare la
promessa
che tu hai pronunziato
e per distruggere questo
popolo
che ti
appartiene.
Vogliono tappare la
bocca
a quelli che ti lodano,
vogliono eliminare noi,
che ti onoriamo nel
culto.
21 Vogliono invece che si alzi la
voce
dei pagani per lodare i loro idoli
e per onorare come eterno un re
mortale.
22 O Signore, non cedere il tuo potere
a idoli che non valgono nulla.
I nostri nemici non devono
ridere
sulla nostra
rovina!
Piuttosto fa' cadere su di loro il male
che hanno progettato contro di noi,
e da' un castigo
esemplare
a quell'uomo che ci vuol male.
23 Ricordati di noi, Signore,
fatti avanti in questo momento
di
tribolazione.
Dammi coraggio, o re degli
dèi,
tu che sei più forte di tutti
i potenti.
24 Mettimi sulle labbra parole
persuasive
quando sarò di fronte a quella
belva.
Toccagli il
cuore;
spingi il re a reagire
duramente
contro quell'uomo che ci
combatte
e a mandarlo in rovina
con tutti i suoi
alleati.
25 Strappaci dalla loro
mano
con la tua potenza.
Aiutami, Signore.
Sono sola e non ho altro
aiuto
all'infuori di
te.
Tu sai
tutto:
26 sai che io disprezzo gli onori di
quelli
che non conoscono la tua
legge.
Io non approvo il matrimonio
con uno non
ebreo.
27 Tu conosci la contraddizione in cui
vivo.
Sai che io non posso
sopportare
la corona che porto sulla
testa
quando devo apparire in pubblico.
Essa è il segno della posizione che
occupo,
ma io in privato non la porto mai,
perché la
disprezzo
come uno straccio
sporco.
28 Non ho partecipato ai pranzi di Aman,
ho perfino trascurato i banchetti del re
e non ho bevuto il
vino
che egli offre agli
dèi.
29 Da quando la mia posizione
è cambiata,
non ho mai avuto altra
gioia
che quella di servire te,
Signore Dio di
Abramo.
30 O Dio, tu che sei più forte di
tutti,
ascolta il grido dei disperati.
Liberaci dalle mani dei nemici
e fa' che io riesca a vincere la mia
paura».
CAPITOLO
D
LA REGINA SI PRESENTA AL RE
1 Il terzo giorno, Ester smise
di pregare, si levò gli abiti di lutto e indossò i suoi vestiti di
regina.
2 Quando ebbe finito di adornarsi
invocò ancora una volta Dio salvatore che tutto vede.
3 Poi prese con sé due serve. Si
appoggiò languidamente al braccio di una di loro,
4 mentre l'altra le sorreggeva Io strascico.
5 Un leggero rossore la rendeva bellissima. Il
suo viso era radioso come quello di una donna innamorata, ma il suo cuore era
oppresso dalla paura.
6 Attraversò tutte
le anticamere e arrivò davanti al re. Lui era seduto sul trono, portava
le insegne regali, era tutto coperto d'oro e di pietre preziose: il suo aspetto
faceva paura.
7 Il re alzò la faccia con
durezza agghiacciante e gettò uno sguardo adirato alla regina. Ester fu
sul punto di svenire, sbiancò in volto e poggiò la testa sulla
spalla della serva che l'accompagnava.
8 Ma Dio
ispirò al re sentimenti di tenerezza. Si impressionò per il malore
di Ester, scese dal trono e la prese tra le braccia, finché non si
riprese. Intanto la rassicurava con parole gentili.
9 Le diceva:
-
Che c'è, Ester? Io sono sempre innamorato di te, coraggio!
10 Non aver paura di essere condannata a morte,
la norma vale per gli altri, ma non per te.
11
Vieni!
12 Così dicendo appoggiò al
colIo di Ester Io scettro d'oro, la baciò e le disse
ancora:
- Parlami
pure.
13 Ma Ester
rispose:
14 - Appena ti ho visto mi sei sembrato
un angeIo di Dio, mi sono sentita venire meno alla vista del tuo splendore.
15 O mio re, tu sei meraviglioso e il tuo volto
è pieno di fascino.
16 Mentre diceva
queste parole cadde svenuta.
17 Il re si
turbò, e intanto i suoi servi cercavano di
rianimarla.
CAPITOLO
5
ESTER INVITA A BANCHETTO IL RE E AMAN
3 Il re le
disse:
- Ester, che cosa desideri? Avrai quel che
vuoi, fosse anche la metà del mio regno.
4
Ella rispose:
- Oggi per me è un gran
giorno. Perciò ti prego di accettare l'invito al banchetto che ho
preparato per te e per Aman.
5 Il re
ordinò:
- Avvertite subito Aman; dobbiamo
essere pronti per l'invito di Ester.
Così
il re e Aman andarono al banchetto preparato da Ester.
6 Mentre si bevevano gli ultimi bicchieri di
vino, il re disse:
- Ester, mia regina, che cosa
vuoi? Quello che desideri l'avrai.
7 Ma Ester
rispose:
- Che cosa posso chiedere?
8 Se vuoi farmi piacere, o mio re, tornate
domani, tu e Aman,
a banchetto da me. Faremo
ancora festa come oggi.
AMAN VUOLE ELIMINARE MARDOCHEO
9 Quel giorno Aman usci dal
banchetto felice e soddisfatto. Però quando alla porta del palazzo vide
Mardocheo, l'odiato Ebreo, fu preso dalla collera.
10 Andò a casa e fece chiamare gli amici
e sua moglie Zosara.
11 Si vantò con loro
della sua ricchezza, degli onori che il re gli aveva dato e dell'altissima
carica che aveva nel governo dell'impero.
12 E
diceva: «Anche la regina Ester mi onora: al convito che ha appena fatto,
insieme col re ha invitato solo me e domani siamo invitati di nuovo.
13 Ma tutto questo non conta più niente
per me quando vedo quell'Ebreo presente a
corte».
14 Sua moglie Zosara e gli amici gli
dissero: «E tu fa' preparare un paIo alto venticinque metri, e domattina
di' al re che vi faccia impiccare Mardocheo, così potrai andare contento
al banchetto». Aman fu soddisfatto del consiglio e fece preparare il
palo.
AMAN E' CONDANNATO A MORTE
CAPITOLO
6
IL RE VUOLE ONORARE MARDOCHEO
1 Quella notte il Signore fece
in modo che il re non riuscisse ad addormentarsi. Non potendo prendere sonno
ordinò al suo segretario di portargli il libro delle cronache ufficiali
del regno e se ne fece leggere qualche pagina.
2
Gli capitò il resoconto delle informazioni date da Mardocheo sui due
servitori di guardia all'appartamento del re che avevano fatto una congiura per
uccidere Artaserse.
3 Il re allora
chiese:
- Abbiamo dato a Mardocheo, per quel che
ha fatto, una ricompensa o un regalo?
I servi
risposero:
- No, non ha avuto
nulla
4 Mentre il re stava interessandosi di
Mardocheo, si presentò a corte Aman. Il re domandò:
- Chi c'è a
corte?
Aman era venuto per dire al re di far
impiccare Mardocheo al paIo che aveva fatto
preparare.
5 I servi
risposero:
- C'è
Aman.
- Fatelo entrare, - disse il
re.
6 Aman entrò e il re gli
chiese:
- C'è un uomo che io voglio
onorare: che cosa dovrei fare per lui?
Aman
pensò: «Certamente sta parlando di me». Allora
rispose:
7-8 - Se proprio vuoi onorare qualcuno,
manda i servi a prendere la tua veste regale di lino e il cavalIo che usi tu.
9 Un nobile, scelto fra i collaboratori del re,
farà indossare alla persona da te amata la tua veste regale; Io
farà salire a cavalIo e gli farà attraversare la piazza della
città. Intanto griderà: «Guardate, così si fa per un
uomo che il re desidera onorare!».
AMAN COSTRETTO A ONORARE MARDOCHEO
10 - Buona idea, - rispose il
re ad Aman. -Fa' così per Mardocheo, quell'Ebreo che è in servizio
a corte. Bada di eseguire tutto come hai detto.
11 Allora Aman andò, prese gli abiti e il
cavallo. Vestì Mardocheo e Io fece salire a cavallo. Poi Io condusse
nella piazza della città e gridò più volte: «Guardate,
così si fa per un uomo che il re desidera
onorare».
12 Alla fine Mardocheo
tornò alla reggia, Aman invece si ritirò subito a casa sua, a
testa bassa e scoraggiato.
13 Raccontò
alla moglie Zosara e agli amici quel che gli era capitato. Sua moglie e gli
amici gli dissero: «Se Mardocheo appartiene al popoIo ebraico, quel che
è avvenuto segna per te l'inizio della rovina. Andrai certo a finir male,
perché un Dio vivente è dalla sua
parte».
14 Stavano ancora parlando quando
arrivarono i servi del re per condurre subito Aman al banchetto della regina
Ester.
CAPITOLO 7
LA FINE DI AMAN
1 Il re e Aman andarono al
banchetto della regina Ester.
2 Anche questa
volta, alla fine del pranzo, il re domandò ad
Ester:
- Mia regina, allora che cosa vuoi
chiedermi? Quel che desideri te Io darò per farti contenta, fosse anche
la metà del mio regno.
3 La regina Ester
rispose:
- Se mi vuoi rendere felice, ecco la mia
domanda: Salva la mia vita e la vita del mio popolo!
4 I nostri nemici ci hanno venduti alIo
sterminio. Vogliono privarci dei nostri beni e ridurci tutti schiavi, noi e i
nostri figli, uomini e donne. Ma io non posso crederlo, perché l'uomo che
vuole tutto questo non è degno di rimanere a
corte.
5 Subito il re domandò a
Ester:
- Ma chi ha osato decidere una cosa
simile? Dov'è quest'uomo?
6 - Eccolo! -
rispose la regina; - il nostro nemico è il perfido
Aman.
Sotto Io sguardo del re e della regina,
Aman era terrorizzato.
7 Il re si alzò da
tavola e uscì in giardino. Aman capì che la sua situazione era
molto grave e si fermò a supplicare Ester.
8 Mentre Aman era appoggiato al divano della
regina per supplicarla, il re rientrò dal giardino. Subito disse:
«Vuoi addirittura far violenza alla regina in casa mia?». Aman
sentì e nascose la faccia per la confusione.
9 Un funzionario del re, un certo Bugaton, disse
al re: «Aman ha preparato un paIo per farvi impiccare Mardocheo, quell'uomo
che ha dato utili informazioni al re. È un paIo alto venticinque metri.
Aman l'ha fatto piantare proprio in casa sua». Il re ordinò:
«Impiccatelo su quel palo!».
10
Così impiccarono Aman al paIo che lui stesso aveva innalzato per
Mardocheo e il re si calmò.
GLI EBREI UCCIDONO I LORO NEMICI
CAPITOLO
8
ESTER CHIEDE DI VENDICARSI
1 Quel giorno stesso il re
Artaserse regalò alla regina Ester tutti i beni di Aman, l'accusatore
degli Ebrei. Ester spiegò al re la sua parentela con Mardocheo e
così egli fu chiamato dal re.
2 Il re
prese l'anello del sigillo, quello che prima aveva affidato ad Aman, e Io
consegnò a Mardocheo. Ester poi incaricò Mardocheo di amministrare
tutti i beni che erano stati di Aman.
3 Ester
rivolse al re anche un'altra supplica. Si inginocchiò davanti a lui e Io
pregò con insistenza di salvare gli Ebrei dalla strage che Aman aveva
già organizzato.
4 Il re stese verso di
lei il suo scettro d'oro. Allora Ester si alzò in piedi e parlò
così di fronte al re:
5-6 Se sei ben
disposto verso di me e se la mia richiesta ti sembra giusta, ascoltami. Fa' un
decreto per annullare le lettere scritte da Aman per organizzare Io sterminio
degli Ebrei del regno.
6 Come potrei infatti
assistere alla rovina del mio popolo? Come potrei accettare di salvare me stessa
e vedere uccidere i miei fratelli?
7 Il re
Artaserse rispose a Ester:
- Per accontentarti ti
ho dato tutti i beni di Aman. Ho ordinato di impiccare Aman per il male che
voleva fare contro gli Ebrei. Ti ho concesso quello che hai chiesto. Se
c'è bisogno d'altro,
8 io vi autorizzo a
dare le disposizioni che ritenete necessarie a riguardo degli Ebrei. Scrivete
pure a mio nome e autenticate gli ordini col mio sigillo. Un ordine scritto, a
nome del re, e autenticato dal sigilIo reale, non può più essere
messo in discussione.
9 Il ventitré del
primo mese, il mese di Nisan, di quello stesso anno furono convocati i segretari
di corte. Vennero scritte le lettere da mandare agli Ebrei per informarli degli
ordini del re. Essi riguardavano i governatori e i prefetti delle
centoventisette province dell'impero, dai confini dell'India fino all'Etiopia.
Questi ordini furono scritti a nome del re nella lingua di ogni popolo.
10 Le lettere furono poi autenticate col sigilIo
reale e spedite per mezzo di corrieri ufficiali.
11 Nelle lettere si diceva che il re autorizzava
gli Ebrei di qualsiasi località a seguire le loro usanze. Gli Ebrei erano
autorizzati anche a decidere di loro iniziativa come aiutarsi e come resistere a
nemici e oppositori.
12 L'azione di difesa era
consentita per un solo giorno, in tutto il regno di Artaserse, il tredicesimo
giorno del dodicesimo mese, cioè il mese di
Adar.
CAPITOLO E
LETTERA PER LA RIABILITAZIONE DEGLI EBREI
1 Questo è il testo
della lettera: «Artaserse il Grande saluta i governatori delle
centoventisette province dall'India all'Etiopia e tutti coloro che hanno a cuore
gli interessi del regno.
2 «Molte persone,
che avevano ricevuto troppi onori dai loro generosi benefattori, sono diventate
troppo ambiziose.
3 Non solo tentano di
danneggiare i sudditi del regno, ma non conoscono limiti e si mettono a
combattere perfino i loro benefattori.
4 Per
essi la riconoscenza umana non conta nulla, si lasciano esaltare dalle
chiacchiere di gente senza coscienza e si illudono così di poter sfuggire
al giudizio di Dio che tutto vede e odia il male.
5 «Spesso, anche uomini di governo sono
diventati complici nell'uccisione di persone innocenti e si sono resi
responsabili di gravi disgrazie. Ciò è avvenuto perché
furono trascinati a compiere ingiustizie da uomini di fiducia, a cui avevano
affidato delle cariche.
6 Questi ultimi,
infatti, hanno spesso ingannato l'assoluta buona fede dei loro superiori con
argomenti falsi e pieni di malizia.
7
«Fatti di questo genere si possono costatare, come ho detto finora, nei
documenti storici. Ma purtroppo, potete vedere voi stessi, con i vostri occhi,
le malvagità compiute da individui pestiferi che esercitano indegnamente
il potere.
8 «Per il futuro, io
cercherò con ogni mezzo che il regno abbia pace e i cittadini vivano
insieme tranquilli.
9 Farò i necessari
cambiamenti e giudicherò con prudenza e fermezza tutti i casi che mi
verranno sottoposti.
10 «Ora vi informo sul
caso di Aman, figlio di Ammedata. Egli viene dalla Macedonia non ha niente a che
fare con il popoIo persiano, né con la vostra generosità. Io l'ho
accolto alla corte
11 per la bontà che uso
verso tutti gli stranieri. Così, Aman ha avuto la fortuna di essere
nominato mio viceré, di avere la più alta carica a corte e, per
questo, di essere riverito con l'inchino.
12 Ma,
per la sua ambizione senza limiti, egli ha tentato di togliermi il potere e la
vita.
13 «Con astute e false ragioni egli
ha chiesto la condanna a morte di Mardocheo, che mi ha salvato la vita e mi ha
fatto del bene. Ha voluto perfino la condanna di Ester, che è la compagna
della mia vita, e Io sterminio del loro popolo.
14 In realtà, egli voleva così
isolarmi e poi consegnare l'impero persiano ai Macedoni.
15 Quella canaglia aveva l'intenzione di
sterminare gli Ebrei. Io invece non li trovo affatto malvagi, anzi sono persone
governate da leggi civilissime.
16 Sono il
popoIo dell'Altissimo, il grande Dio vivente, che mantiene il mio regno nella
condizione migliore come già ha fatto al tempo dei miei antenati.
17 «Perciò voi non dovrete tenere in
nessun conto le lettere che Aman, figlio di Ammedata, vi ha mandato.
18 Infatti Aman, dopo tutto quello che ha fatto,
è già stato impiccato alle porte di Susa con tutta la sua
famiglia. Dio, che governa tutte le cose, Io ha subito castigato come si
meritava.
19 «Pubblicherete dappertutto il
testo di questa lettera. Lasciate liberi gli Ebrei di seguire le loro usanze.
20 Anzi aiutateli a difendersi contro quelli che
li attaccheranno. Infatti per loro il tredici del dodicesimo mese, cioè
del mese di Adar, sarà un momento critico.
21 Questo giorno doveva essere la data delIo
sterminio del popoIo eletto. Ma Dio, che governa tutte le cose, Io ha
trasformato in un giorno di gioia per il suo popolo.
22 Anche voi inserirete questo giorno nel
calendario delle vostre feste e celebrateIo con grandi festeggiamenti.
23 «D'ora innanzi questo sia per sempre un
giorno di salvezza per noi e per gli amici dei Persiani, ma per i nostri nemici
sia il ricordo della rovina.
24 Queste
disposizioni sono obbligatorie dappertutto: se qualche regione o città
non le osserverà, verrà rasa al suolo. Non vi si potrà
abitare e sarà abbandonata per sempre anche dalle bestie selvatiche e
dagli uccelli.
CAPITOLO
8
13 «Copie di questa lettera devono essere
esposte e messe ben in vista in tutto il regno perché, nel giorno
fissato, tutti gli Ebrei siano pronti a combattere i loro
nemici».
14 L'ordine era urgente. I corrieri
reali partirono subito al galoppo per eseguire l'ordine del re. Intanto il
decreto veniva pubblicato a Susa.
15 Mardocheo
uscì dalla reggia. Indossava la veste regale e aveva sul capo un turbante
di lino color porpora con sopra una corona d'oro. Gli abitanti di Susa Io videro
e gli fecero festa.
16-17 A Susa e in tutte le
città e paesi dove fu pubblicato il decreto, gli Ebrei furono pieni di
gioia. Fu un giorno splendido di allegria e di festa per tutti loro. Molti che
appartenevano ad altri popoli, per paura si fecero Ebrei e celebrarono il rito
della circoncisione.
CAPITOLO
9
GLI EBREI DISTRUGGONO I LORO NEMICI
1 Venne il tredici del
dodicesimo mese, il mese di Adar. In quel giorno tutte le lettere mandate dal re
erano giunte a destinazione.
2 In quello stesso
giorno, furono distrutti i nemici degli Ebrei. Nessuno fece resistenza
perché avevano tutti paura.
3 I prefetti
delle province; i governatori e i rappresentanti del governo sostenevano gli
Ebrei per paura di Mardocheo.
4 Infatti l'ordine
del re a favore di Mardocheo era ormai conosciuto in tutto
l'impero.
(5)
6-10
Nella città di Susa gli Ebrei uccisero cinquecento persone. Tra queste i
dieci figli di Aman, figlio di Ammedata, il Fanfarone, che era stato il grande
nemico degli Ebrei. Questi sono i loro nomi: Parsannestain, Delfon, Pasga,
Pardata, Barca, Sarbaca, Marmasima, Arufeo, Arseo e Zebuteo. Gli Ebrei si
impadronirono anche dei loro beni.
11 Il giorno
stesso il re fu informato del numero delle persone uccise a Susa.
12 Disse allora a
Ester:
- Solo a Susa gli Ebrei hanno ammazzato
cinquecento persone. Immagini che cosa avranno fatto nelle province? Hai altre
richieste? Ti sarà concesso quello che
vuoi.
13 Ester rispose al
re:
- Se non hai niente in contrario, lascia che
gli Ebrei di Susa facciano anche domani quello che hanno fatto oggi. Inoltre
permetti che appendano in pubblico i cadaveri dei dieci figli di
Aman.
14 Il re permise di fare così e
diede l'autorizzazione agli Ebrei di Susa di esporre i corpi dei figli di Aman.
15 Il quattordici del mese di Adar gli Ebrei di
Susa si radunarono e uccisero altri trecento uomini, ma non saccheggiarono i
loro beni.
16 Anche gli altri Ebrei dell'impero
si erano organizzati per difendersi e si erano liberati dei loro nemici. Il
tredici del mese di Adar essi avevano ucciso quindicimila persone, però
non avevano toccato i loro beni.
17 Il
quattordici del mese di Adar essi non continuarono le uccisioni, ma celebrarono
una giornata di riposo con feste e grande allegria.
18 Gli Ebrei della città di Susa non
riposarono il quattordici, ma si organizzarono ancora per la lotta.
Perciò festeggiarono con grande allegria il giorno quindici.
19 Questo è il motivo per cui gli Ebrei
dei villaggi festeggiano il quattordici del mese di Adar con gioiose riunioni e
scambi di regali. Gli Ebrei delle grandi città, invece, continuano alIo
stesso modo la festa anche il quindici.
CONCLUSIONE
LA FESTA DEI PURIM
20
Mardocheo fece scrivere il resoconto di questi avvenimenti e Io mandò a
tutti gli Ebrei del regno di Artaserse, vicini e lontani.
21 Ordinava di festeggiare sia il quattordici
che il quindici del mese di Adar.
22 Quelli,
infatti, erano i giorni in cui gli Ebrei avevano stroncato gli attacchi dei loro
nemici. In quel mese, il mese di Adar, il loro dolore si era mutato in gioia. E
così, quelli che dovevano essere giorni di lutto erano diventati giorni
di letizia. Perciò tutto il mese doveva essere festeggiato con allegria
come si festeggiano i giorni delle nozze, mandando regali agli amici e ai
poveri.
23 Gli Ebrei approvarono queste
disposizioni. Mardocheo, infatti, nella sua lettera spiegava quello che era
accaduto:
24 «Aman, figlio di Ammedata il
Macedone, aveva combattuto gli Ebrei, aveva fatto un piano e tirato a sorte il
giorno delIo sterminio.
25 Poi era andato dal re
per fare impiccare Mardocheo, ma tutto il male che Aman voleva fare agli Ebrei
è ricaduto invece su di lui. Infatti lui e i suoi figli sono finiti sulla
forca.
26 Quei giorni sono chiamati Purim,
perché "pur" nella loro lingua vuol dire sorte. Questa festa fu istituita
in ricordo di quello che avevano sofferto gli Ebrei e di quelIo che era accaduto
in seguito, come Mardocheo aveva riassunto nella sua lettera.
27 Gli Ebrei accettarono la proposta di
Mardocheo per sé, per i loro discendenti e per chiunque voglia diventare
Ebreo. Essi non cambieranno mai questa tradizione: quei giorni sono un ricordo
che viene celebrato in ogni generazione, in ogni città, in ogni regione,
in ogni famiglia.
28 I giorni dei Purim si
festeggeranno per sempre, il loro ricordo non dovrà mai
cessare».
29 Mardocheo e la regina Ester,
figlia di Aminadab, scrissero tutto quello che avevano fatto e fissarono le
norme che sono contenute nella lettera sui Purim.
30 Mardocheo e la regina Ester presero queste
decisioni con piena responsabilità e per il loro bene.
31 Ester istituì questa festa per sempre
e fece scrivere la sua decisione perché fosse sempre
ricordata.
CAPITOLO
10
1 Il re Artaserse rafforzò il suo
potere per terra e per mare.
2 Le cronache
ufficiali del regno dei Medi e dei Persiani parlano non solo della sua potenza e
del suo coraggio, ma anche della ricchezza e della forza del suo impero.
3 Mardocheo continuò ad essere un
collaboratore del re Artaserse. Venne considerato un grande personaggio nel
regno e godette una grande stima presso gli Ebrei. Fu amato da tutti e, con la
sua vita, fu di esempio a tutto il suo
popolo.
CAPITOLO F
SIGNIFICATO DEL SOGNO DI MARDOCHEO
1 Allora Mardocheo disse:
«Tutto questo viene da Dio.
2 Ora mi
ricordo del sogno che ho fatto. Si è avverata ogni cosa.
3 Vi era la piccola sorgente che diventò
un grande fiume, un'enorme quantità d'acqua, poi la luce e il sole. Il
fiume rappresentava Ester, sposata dal re e nominata regina.
4 I due draghi rappresentavano Aman e me.
5 I popoli erano coloro che si erano riuniti per
distruggere completamente gli Ebrei.
6 Quelli
che gridarono a Dio e furono salvati erano il mio popolo, il popoIo d'Israele.
Il Signore infatti ha salvato il suo popolo. Il Signore ci ha liberati da tutti
quei malvagi. Dio ha compiuto cose grandi e meravigliose che gli altri popoli
non avevano mai visto.
7 Egli ha stabilito due
sorti diverse: una per il popoIo di Dio e l'altra per tutti gli altri popoli.
8 Queste due sorti opposte si sono realizzate
nello stesso giorno e nella stessa ora, quando Dio ha giudicato tutti i popoli.
9 Dio si è ricordato del suo popoIo e ha
fatto giustizia a coloro che gli appartengono.
10 Perciò questi giorni del mese di Adar,
il quattordici e il quindici, per il popoIo d'Israele saranno sempre giorni di
assemblea, di gioia e di festa, a lode di Dio, per tutte le
generazioni».
NOTA FINALE
11 Nel quarto anno del regno
di Tolomeo e Cleopatra, Dositeo, che si è presentato come sacerdote e
levita, e suo figlio Tolomeo, portarono in Egitto la lettera riportata
più sopra riguardante i Purim. Essi dichiararono che la lettera
corrispondeva all'originale ed era stata tradotta da Lisimaco, figlio di
Tolomeo, abitante a Gerusalemme.