LA SACRA BIBBIA - ANTICO TESTAMENTO - ESTER GRECO

INTRODUZIONE AL LIBRO DI ESTER GRECO

Caratteristiche principali
Tra il libro di Ester ebraico (vedi Introduzione) e quello di Ester greco ci sono somiglianze e differenze, che non si possono spiegare con il semplice passaggio da una lingua all'altra. Lo svolgimento del racconto è quasi identico, ma contiene molte varianti: sono diversi i nomi propri e, rispetto all'ebraico, vi sono sei ampie aggiunte, indicate nel testo con le lettere che vanno dall'A alla F. Esse danno all'Ester greco una nota di religiosità molto accentuata. L'aggiunta A racconta un sogno che serve da introduzione all'intero libro e trova la sua spiegazione nell'aggiunta F. Le aggiunte B ed E riportano due documenti appena accennati nell'Ester ebraico. Le aggiunte C e D, con la lunga preghiera di Mardocheo e di Ester, mostrano che la liberazione degli Ebrei è la risposta di Dio a un popolo che riconosce i suoi peccati.

Schema
La struttura rimane identica a quella dell'Ester Ebraico.

- Ester diventa regina A,1-2, 23
- Il complotto contro gli Ebrei 3, 1-5, 14
- Aman è condannato a morte 6, 1-7, 10
- Gli Ebrei uccidono i loro nemici 8, 1-F, 11

COME ESTER DIVENTA REGINA

CAPITOLO A
1-3 Al tempo di Artaserse il Grande viveva a Susa un certo Mardocheo, un personaggio importante che aveva un ufficio a corte. Era uno degli Ebrei che Nabucodonosor, re di Babilonia, aveva deportato in esilio da Gerusalemme insieme con leconia, re di Giuda. Apparteneva alla tribù di Beniamino ed era discendente di Giairo, di Semeia e di Kisaia.

IL SOGNO DI MARDOCHEO

Nel secondo anno del regno di Artaserse il Grande, il primo giorno del mese di Nisan, Mardocheo fece un sogno.
4 La scena era terribile: grida e tumulto, tuoni e terremoto, tutta la terra era sconvolta.
5 A un certo punto Mardocheo vide venire avanti due enormi draghi pronti a combattere, che lanciarono un forte grido.
6 A quel segnale tutte le nazioni si prepararono alla guerra per combattere il popolo dei giusti.
7 Allora le tenebre calarono fitte, fu un giorno di tribolazione e di terrore: la terra fu sconvolta dal male.
8 Tutto il popolo dei giusti era in grande agitazione a causa dei mali che lo minacciavano. Per la paura di essere sterminati gridarono al Signore.
9 Al loro grido, come da una piccola sorgente, venne un grande fiume, un'enorme quantità d'acqua.
10 Poi ecco una luce, spuntò il sole, gli umili trionfarono e annientarono i potenti.
11 Mardocheo si svegliò, tenne in mente il sogno che aveva fatto e, per tutto il giorno, si sforzò in tutti i modi di capire che cosa Dio aveva deciso di fare.

MARDOCHEO SCOPRE UNA CONGIURA CONTRO IL RE

12 Un giorno Mardocheo si trovò a corte insieme con Gabata e Tarra, due funzionari di guardia all'appartamento reale.
13 Sentì certi loro discorsi e indagò sulle loro intenzioni: così venne a sapere che quei due progettavano di uccidere il re Artaserse. Allora Mardocheo lo riferì al re,
14 il quale ordinò un'inchiesta. I due confessarono e furono arrestati.
15 Il re fece registrare il fatto nelle cronache ufficiali e anche Mardocheo ne scrisse il resoconto.
16 Infine il re confermò Mardocheo nel suo incarico a corte e come ricompensa di quello che aveva fatto gli fece alcuni doni.
17 Ma a causa di questo episodio, un certo Aman cercò di far del male a Mardocheo e al suo popolo. Aman, figlio di Ammedata, soprannominato Bugeo, cioè il Fanfarone, era molto stimato dal re.

CAPITOLO 1

LA REGINA ASTIN OFFENDE ARTASERSE

1 Si era al tempo di Artaserse quando avvennero questi fatti. Il suo regno si estendeva dai confini dell'india fino all'Etiopia, ed era diviso in centoventisette province.
2-3 Nel terzo anno del suo regno, mentre si trovava nella sua reggia di Susa, Artaserse offrì un banchetto ai suoi intimi collaboratori, ai nobili dèi Medi, dei Persiani e delle altre nazionalità dell'impero, e ai prefetti delle province.
4 Egli mostrò così le ricchezze del suo impero e lo splendore dei suoi magnifici divertimenti. La festa durò centottanta giorni.
5 Alla fine il re organizzò un banchetto per tutte le persone che si trovavano in città. La festa si svolse nel parco della reggia e durò sei giorni.
6 Il parco era decorato da tende bianche e azzurre appese alle colonne di marmo e di alabastro con anelli d'argento e con cordoni di lino color porpora. I divani, con ornamenti d'oro e d'argento, erano sopra un pavimento di porfido, di marmo bianco e di madreperla. Vi erano tappeti con ricami di colori cangianti e rose disposte in circolo.
7 Si beveva in tazze d'oro e d'argento. Era messa in mostra una piccola coppa ornata di gemme, di immenso valore. Il vino, abbondante e dolce, era lo stesso che beveva il re.
8 Per bere non c'erano disposizioni particolari, perché così aveva ordinato il re. Egli aveva comandato ai camerieri di accontentare i desideri suoi e degli invitati.
9 Anche la regina Astin aveva fatto un banchetto per le donne nella stessa reggia di Artaserse.
10-11 Il settimo giorno il re, diventato allegro, ordinò di far venire accanto a sé la regina Astin, per metterle sul capo la corona regale e mostrare ai principi e a tutta la gente la sua bellezza, che era davvero eccezionale. L'ordine fu portato dai sette servitori personali del re, che si chiamavano Aman, Bazan, Tarra, Boraze, Zatolta, Abataza e Taraba.
12 Ma la regina non volle seguire i sette servitori. Il re ne fu molto contrariato e andò in collera.
13 Egli disse ai suoi collaboratori: «La regina non mi ha ubbidito. Giudicate il caso e decidete».
14 Si fecero avanti Archeseo, Sarsateo e Malescar, i quali erano le prime autorità dell'impero dei Medi e dei Persiani. Il re se li teneva molto vicini e si consigliava abitualmente con loro.
15 Essi indicarono al re quali provvedimenti, secondo la legge, si dovevano prendere contro la regina Astin per aver disubbidito all'ordine del re portato dai sette servitori.
16 Allora un certo Mucheo prese la parola di fronte al re e ai suoi ministri: «La regina Astin non ha offeso soltanto la persona del re, ma tutti i suoi ministri e funzionari.
17 Abbiamo udito dal racconto del re in che modo essa gli ha risposto.
18 Anche le mogli dei funzionari dei Medi e dei Persiani, non appena sapranno come la regina ha risposto al re, si sentiranno incoraggiate a mancare di rispetto ai loro mariti.
19 Se tu, o re, credi che sia giusto, la cosa da fare è questa: sia scritto un decreto e sia messo nella raccolta delle leggi del regno. Il decreto deve stabilire che Astin non potrà più comparire alla presenza del re Artaserse e che un'altra, migliore di lei, diventerà regina al suo posto.
20 Il decreto del re, una volta fatto, dovrà essere applicato in tutto l'impero. Allora tutte le mogli porteranno rispetto ai loro mariti, di qualunque condizione siano».
21 Sia il re sia la sua corte approvarono il suggerimento di Mucheo.
22 Il re fece preparare il decreto, lo fece tradurre nella lingua di ogni provincia e lo mandò in tutto l'impero. Così si garantì l'ordine e il rispetto in ogni famiglia.

CAPITOLO 2

ESTER DIVENTA REGINA

1 Più tardi Artaserse si calmò, ma non fece più chiamare Astin, perché ricordava come gli aveva risposto e i provvedimenti presi contro di lei.
2 Allora alcuni cortigiani suggerirono al re: «Perché non fai cercare delle brave ragazze, giovani e belle?
3 Potresti mandare degli incaricati in tutte le province dell'impero per radunarle qui nel tuo harem. Saranno affidate all'eunuco di corte che ha il compito di sorvegliare le donne. Egli penserà anche ai loro trattamenti di bellezza e a ogni altra necessità.
4 La ragazza che ti piacerà di più potrà diventare regina al posto di Astin». Il re apprezzò questa idea e così fece.
5 In quel tempo nella città di Susa abitava un Ebreo della tribù di Beniamino, di nome Mardocheo, discendente di Giairo, di Simeia e di Kisaia.
6 Era uno di quelli che il re di Babilonia Nabucodonosor aveva deportato da Gerusalemme.
7 Era anche il tutore di una ragazza, figlia del suo zio paterno Aminadab. Dopo la morte del padre e della madre, Mardocheo l'aveva allevata col proposito di sposarla. Si chiamava Ester ed era molto bella.
8 Quando fu dato l'ordine di raccogliere a Susa ragazze per l'harem, anche Ester fu portata a corte e affidata a Gai, il sorvegliante delle donne.
9 Ester gli piacque molto ed entrò nelle sue simpatie. Le diede subito l'occorrente per curare la sua bellezza, e le fece avere un trattamento di privilegio; le mise a disposizione sette serve, scelte fra le migliori della corte, e volle che nell'harem le fosse usato ogni riguardo.
10 Ester non aveva detto che era ebrea e non aveva parlato della sua patria, perché Mardocheo le aveva ordinato di non dire niente.
11 E lui passava ogni giorno davanti al cortile dell'harem per avere notizie di Ester.
12 Dopo dodici mesi di preparazione ogni ragazza andava dal re quando era il suo turno. La preparazione si svolgeva così: per sei mesi doveva fare massaggi con olio di mirra, e per altri sei applicazioni di balsamo e di altri cosmetici.
13 Alla fine si presentava dal re e un incaricato l'accompagnava dall'harem alla corte.
14 Entrava la sera e la mattina era ricondotta in un'altra parte dell'harem, diretta dall'eunuco regale Gai. Poi non tornava più dal re, a meno che non la mandasse a chiamare per nome.
15 Quando venne il turno di Ester (figlia di Aminadab, zio di Mardocheo) essa non aveva trascurato nulla di quanto le aveva consigliato l'eunuco custode delle donne. Tutti quelli che la vedevano restavano ammirati.
16 Ester fu condotta a corte alla presenza del re nel settimo anno del regno, nel dodicesimo mese, o mese di Adar.
17 Il re si innamorò di Ester. Essa conquistò la sua simpatia più di ogni altra ragazza. Perciò il re la incoronò regina.
18 Per festeggiare le nozze con Ester, il re invitò tutti i suoi ministri e le altre autorità a un grande banchetto che durò sette giorni. E a tutti i sudditi concesse una riduzione delle tasse.

MARDOCHEO SCOPRE UNA CONGIURA DI CORTE

19 Nel frattempo Mardocheo esercitava il suo incarico a corte.
20 Ester non aveva rivelato nulla del suo popolo, perché Mardocheo le aveva raccomandato di non dire niente, di onorare sempre Dio e di osservare le sue leggi, come quando viveva in casa sua. Per questo Ester non aveva cambiato condotta.
21 Ma i due capi delle guardie del corpo di Artaserse erano invidiosi della carriera di Mardocheo e stavano preparando una congiura per uccidere il re.
22 Mardocheo venne a saperlo e avvisò la regina Ester. Essa ne informò il re
23 che subito processò quei due e li fece impiccare. Per suo ordine il fatto fu registrato, con espressioni di lode, nelle cronache ufficiali dell'impero, perché fosse ricordato il servizio reso da Mardocheo.

IL COMPLOTTO CONTRO GLI EBREI

CAPITOLO 3

ARNAN VUOLE STERMINARE GLI EBREI

1 Dopo questi fatti, un certo Aman, figlio di Ammedata, soprannominato il Fanfarone, fu promosso dal re Artaserse alla più alta carica del suo governo. Il re gli diede diritto di precedenza su tutti i suoi collaboratori.
2 Per ordine del re tutti i funzionari in servizio a corte dovevano inchinarsi davanti ad Aman in segno di ubbidienza. Solo Mardocheo non si inchinava mai.
3 Gli altri funzionari di corte chiedevano a Mardocheo: «Perché trasgredisci l'ordine del re?».
4 Sebbene gli facessero osservazione tutti i giorni, lui non li ascoltava. Essi allora denunziarono ad Aman che Mardocheo non rispettava l'ordine del re. Mardocheo aveva già detto loro di essere ebreo.
5 Aman vide che davvero Mardocheo non si inchinava al suo passaggio e per questo si irritò moltissimo.
6 Decise allora di distruggere tutti gli Ebrei dell'impero.
7 Nel dodicesimo anno del regno di Artaserse Aman prese questa decisione: fece tirare a sorte la data dello sterminio, mese e giorno, per distruggere in un solo giorno tutto il popolo di Mardocheo. La data stabilita dalla sorte fu il quattordici di Adar.
8 Poi Aman andò a parlare con il re e gli disse: «C'è un popolo che vive mescolato fra gli altri popoli del tuo impero. Ha leggi diverse da quelle degli altri e, per di più, non osserva la tua. Non ti conviene lasciarli in pace.
9 Se accetti il mio parere, da' un ordine scritto e comanda che essi siano sterminati. Io verserò nel tesoro reale trecentoquaranta tonnellate d'argento».
10 Il re allora si tolse dal dito l'anello e lo consegnò ad Aman, perché autenticasse con il sigillo gli ordini contro gli Ebrei.
11 Poi disse ad Aman: «Tieni per te il tuo denaro, e di quella gente fanne quello che vuoi».
12 Il giorno tredici del primo mese, o mese di Nisan, furono convocati i segretari di corte e Aman dette un ordine per tutti i comandanti militari, per i prefetti delle centoventisette province dall'India all'Etiopia e per i capi delle varie popolazioni. I segretari scrissero a ogni popolo a nome del re Artaserse, usando la lingua di ciascuno.
13 Le lettere furono spedite a mezzo di corrieri in tutto il regno. Contenevano l'ordine di sterminare il popolo ebraico in un solo giorno del dodicesimo mese, il mese di Adar, e di confiscare i loro beni.

CAPITOLO B

IL TESTO DEL DECRETO DI STERMINIO

1 Ecco il testo della lettera:
«Artaserse il Grande comunica le seguenti disposizioni ai prefetti delle centoventisette province dall'India all'Etiopia e ai funzionari che sono alle loro dipendenze.
2 Il mio regno si estende su tutto il mondo abitato, e io sono re di moltissimi popoli. Ho sempre governato con molta benevolenza e moderazione e non mi sono mai lasciato prendere dall'abuso del potere. Mi sono sempre proposto di assicurare ai miei sudditi una vita tranquilla e di promuovere il progresso del regno. Ho garantito la sicurezza delle vie di comunicazione fino alle più lontane frontiere e ho consolidato la pace che tutti desiderano.
3 Ho chiesto ai miei consiglieri in che modo tutto questo può essere realizzato. Fra di loro uno si distingue per saggezza, ha sempre dato prova di costante dedizione e assoluta lealtà e ha meritato di avere la più alta carica a corte: Aman.
4 Proprio lui ci ha fatto presente che in mezzo agli altri popoli del regno si è infiltrato un popolo inquieto. Ha leggi diverse da quelle degli altri e sistematicamente disubbidisce a quello che io comando. In questo modo esso contrasta la linea unitaria di governo che io, a buon diritto, intendo imporre.
5 Mi sono reso conto che questo popolo è l'unico a mettersi sempre in opposizione agli altri. Infatti si isola da tutti, segue un sistema di leggi tutto suo, va contro i nostri interessi e commette le peggiori malvagità. In questo modo mette in pericolo la stabilità di tutto il regno.
6 Aman, il mio incaricato per gli affari di governo e mio viceré, ha compilato per voi le liste di tutti gli Ebrei. Io ordino che tutti quelli che vi sono elencati siano sterminati dai loro nemici, insieme con le mogli e i figli, senza pietà. Lo sterminio è fissato per il quattordici del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar, di quest'anno.
7 Se toglieremo di mezzo con la forza questi oppositori di ieri e di oggi, in un sol giorno ci assicureremo per il futuro un governo stabile e tranquillo».

CAPITOLO 3
14 Le copie delle lettere furono pubblicate in ogni provincia. Così fu dato l'ordine a tutte le nazioni di tenersi pronte per il giorno fissato.
15 Il decreto fu pubblicato subito anche a Susa. Il re e Aman andarono a banchettare, mentre la capitale era in grande agitazione.

CAPITOLO 4

MARDOCHEO CHIEDE L'AIUTO DI ESTER

1 Quando Mardocheo seppe quello che era avvenuto, si strappò gli abiti, si vestì di sacco e si coprì il capo di cenere. Si precipitò nella piazza della città gridando: «Un popolo innocente è destinato al massacro!».
2 Giunto alla porta del palazzo del re si fermò perché gli era proibito entrare vestito di sacco e coperto di cenere.
3 In tutte le province fu pubblicata la legge e dappertutto gli Ebrei si lamentavano a voce alta e si battevano il petto in segno di lutto e di dolore. Moltissimi usarono come letto un sacco coperto di cenere.
4 Le serve e gli eunuchi informarono Ester dell'accaduto e la regina, quando l'udì, fu presa dalla disperazione. Mandò dei vestiti a Mardocheo perché se li mettesse, ma lui volle tenere il suo abito di sacco.
5 Allora Ester fece chiamare Acrateo, l'eunuco di corte che era a suo servizio. Gli ordinò di andare da Mardocheo e chiedergli che cosa veramente stava succedendo.
7 Mardocheo gli disse tutto quello che era successo. Lo informò che Aman aveva promesso di versare nel tesoro del re trecentocinquanta tonnellate d'argento per ottenere lo sterminio degli Ebrei.
8 Gli diede anche una copia del decreto di sterminio pubblicato a Susa perché la mostrasse a Ester. Gli raccomandò di dire a Ester di andare dal re, per supplicarlo di avere pietà del popolo ebraico. Egli doveva riferire queste parole: «Ricordati di quando eri povera, e io ti curavo con le mie mani. Aman, che ha la più alta carica a corte, ha parlato al re contro di noi per farci morire. Tu prega il Signore e poi va' a parlare al re della nostra situazione. Strappaci dalla morte!».
9 Acrateo tornò da Ester e le riferì tutte queste parole.
10 Allora Ester lo fece tornare da Mardocheo per dirgli:
11 «Se una persona osa presentarsi al re nel suo palazzo, senza essere chiamata, per lei non c'è scampo. Questa è la legge: lo sanno tutti gli abitanti del regno. Perché abbia salva la vita, bisogna che il re stenda verso di lei il suo scettro d'oro. Quanto a me, sono già trenta giorni che il re non mi manda a chiamare».
12-13 Quando Mardocheo seppe la risposta di Ester, le fece dire per mezzo di Acrateo: «Non illuderti di poterti salvare, solo tu fra tutti gli Ebrei dell'impero.
14 Se hai deciso di non ascoltarmi in un momento come questo, verrà da un'altra parte un aiuto per la salvezza degli Ebrei. Tu invece morirai, e con te finirà la tua famiglia. Chi sa? forse sei diventata regina proprio per un momento come questo».
15 Allora Ester rimandò il messaggero da Mardocheo per dirgli:
16 «D'accordo, raduna tutti gli Ebrei che si trovano a Susa e falli digiunare per me: state senza mangiare né bere per tre giorni e tre notti. Digiunerò anch'io con le mie serve; poi andrò dal re anche se è proibito e, se dovrò morire, morirò».
17 Mardocheo si allontanò e fece come aveva detto Ester.

CAPITOLO C

LA PREGHIERA DI MARDOCHEO

1 Mardocheo, ricordando tutte le opere compiute dal Signore, lo pregò così:
2 «Signore, tu domini su tutto,
perché l'universo è in tuo potere.
Se tu vuoi salvare il popolo d'Israele,
nessuno può fermarti.
3 Tu hai fatto il cielo e la terra
e tutte le meraviglie del mondo.
4 Tu sei il padrone di tutto
e nessuno può opporsi a te,
perché tu sei il Signore.
Tu, Signore, sai tutto.
5 Tu sai che non mi sono inchinato
davanti a quel prepotente di Aman.
Ho agito così non per arroganza,
né per superbia o ambizione.
6 Per salvare Israele
sarei pronto anche a baciargli
la punta dei piedi.
7 Ho agito così
per non dare a un uomo
un onore che spetta solo a Dio.
E perciò mi inchinerò solo davanti a te
e a nessun altro,
perché sei tu il mio Signore.
Non lo faccio per superbia!
8 Ora, o Signore, Dio di Abramo,
tu che sei il vero re,
salva il tuo popolo!
I nostri nemici vogliono distruggerci,
hanno progettato di sterminare il popolo
che da sempre appartiene a te.
9 Il popolo che hai liberato dall'Egitto
ti appartiene.
Non abbandonarlo!
10 Ascolta la mia preghiera,
abbi pietà della tua gente
e cambia il nostro lutto in gioia.
Salvaci la vita!
Così potremo lodarti, o Signore.
Non chiudere le labbra
a chi canta la tua lode».
11 Tutti gli Israeliti sentivano avvicinarsi la morte e gridarono al Signore con tutte le loro forze.

LA PREGHIERA DI ESTER

12 La regina Ester, coinvolta in questa lotta mortale, cercò aiuto presso il Signore.
13 Si tolse i suoi abiti da regina e si vestì a lutto. Al posto di raffinati profumi sparse sulla testa cenere e polvere. Maltrattò duramente il suo corpo e, invece di farsi bella, lasciò in disordine i suoi capelli.
14-15 Poi pregò il Signore, Dio d'Israele:
«Mio Signore e nostro re,
tu sei il solo Dio.
Aiutami perché, da sola,
sto mettendo in gioco la mia vita.
Non ho altro aiuto all'infuori di te.
16 Fin da bambina, nella casa paterna,
sentivo parlare di te.
Tu, o Signore, fra tutti i popoli,
hai scelto Israele
e l'hai fatto per sempre il tuo popolo.
Nei tempi antichi hai scelto i nostri padri
e hai fatto per loro
tutto quello che avevi promesso.
17 Ma noi abbiamo peccato contro di te,
e tu ci hai messi nelle mani dei nostri nemici,
18 perché abbiamo onorato i loro idoli.
In tutto questo, Signore, sei stato giusto.
19 Ma ora, i nostri nemici non si accontentano
più di tenerci sotto una dura schiavitù.
Hanno fatto un patto con i loro idoli
20 per contrastare la promessa
che tu hai pronunziato
e per distruggere questo popolo
che ti appartiene.
Vogliono tappare la bocca
a quelli che ti lodano,
vogliono eliminare noi,
che ti onoriamo nel culto.
21 Vogliono invece che si alzi la voce
dei pagani per lodare i loro idoli
e per onorare come eterno un re mortale.
22 O Signore, non cedere il tuo potere
a idoli che non valgono nulla.
I nostri nemici non devono ridere
sulla nostra rovina!
Piuttosto fa' cadere su di loro il male
che hanno progettato contro di noi,
e da' un castigo esemplare
a quell'uomo che ci vuol male.
23 Ricordati di noi, Signore,
fatti avanti in questo momento
di tribolazione.
Dammi coraggio, o re degli dèi,
tu che sei più forte di tutti i potenti.
24 Mettimi sulle labbra parole persuasive
quando sarò di fronte a quella belva.
Toccagli il cuore;
spingi il re a reagire duramente
contro quell'uomo che ci combatte
e a mandarlo in rovina
con tutti i suoi alleati.
25 Strappaci dalla loro mano
con la tua potenza.
Aiutami, Signore.
Sono sola e non ho altro aiuto
all'infuori di te.
Tu sai tutto:
26 sai che io disprezzo gli onori di quelli
che non conoscono la tua legge.
Io non approvo il matrimonio
con uno non ebreo.
27 Tu conosci la contraddizione in cui vivo.
Sai che io non posso sopportare
la corona che porto sulla testa
quando devo apparire in pubblico.
Essa è il segno della posizione che occupo,
ma io in privato non la porto mai,
perché la disprezzo
come uno straccio sporco.
28 Non ho partecipato ai pranzi di Aman,
ho perfino trascurato i banchetti del re
e non ho bevuto il vino
che egli offre agli dèi.
29 Da quando la mia posizione è cambiata,
non ho mai avuto altra gioia
che quella di servire te,
Signore Dio di Abramo.
30 O Dio, tu che sei più forte di tutti,
ascolta il grido dei disperati.
Liberaci dalle mani dei nemici
e fa' che io riesca a vincere la mia paura».

CAPITOLO D

LA REGINA SI PRESENTA AL RE

1 Il terzo giorno, Ester smise di pregare, si levò gli abiti di lutto e indossò i suoi vestiti di regina.
2 Quando ebbe finito di adornarsi invocò ancora una volta Dio salvatore che tutto vede.
3 Poi prese con sé due serve. Si appoggiò languidamente al braccio di una di loro,
4 mentre l'altra le sorreggeva Io strascico.
5 Un leggero rossore la rendeva bellissima. Il suo viso era radioso come quello di una donna innamorata, ma il suo cuore era oppresso dalla paura.
6 Attraversò tutte le anticamere e arrivò davanti al re. Lui era seduto sul trono, portava le insegne regali, era tutto coperto d'oro e di pietre preziose: il suo aspetto faceva paura.
7 Il re alzò la faccia con durezza agghiacciante e gettò uno sguardo adirato alla regina. Ester fu sul punto di svenire, sbiancò in volto e poggiò la testa sulla spalla della serva che l'accompagnava.
8 Ma Dio ispirò al re sentimenti di tenerezza. Si impressionò per il malore di Ester, scese dal trono e la prese tra le braccia, finché non si riprese. Intanto la rassicurava con parole gentili.
9 Le diceva:
- Che c'è, Ester? Io sono sempre innamorato di te, coraggio!
10 Non aver paura di essere condannata a morte, la norma vale per gli altri, ma non per te.
11 Vieni!
12 Così dicendo appoggiò al colIo di Ester Io scettro d'oro, la baciò e le disse ancora:
- Parlami pure.
13 Ma Ester rispose:
14 - Appena ti ho visto mi sei sembrato un angeIo di Dio, mi sono sentita venire meno alla vista del tuo splendore.
15 O mio re, tu sei meraviglioso e il tuo volto è pieno di fascino.
16 Mentre diceva queste parole cadde svenuta.
17 Il re si turbò, e intanto i suoi servi cercavano di rianimarla.

CAPITOLO 5

ESTER INVITA A BANCHETTO IL RE E AMAN

3 Il re le disse:
- Ester, che cosa desideri? Avrai quel che vuoi, fosse anche la metà del mio regno.
4 Ella rispose:
- Oggi per me è un gran giorno. Perciò ti prego di accettare l'invito al banchetto che ho preparato per te e per Aman.
5 Il re ordinò:
- Avvertite subito Aman; dobbiamo essere pronti per l'invito di Ester.
Così il re e Aman andarono al banchetto preparato da Ester.
6 Mentre si bevevano gli ultimi bicchieri di vino, il re disse:
- Ester, mia regina, che cosa vuoi? Quello che desideri l'avrai.
7 Ma Ester rispose:
- Che cosa posso chiedere?
8 Se vuoi farmi piacere, o mio re, tornate domani, tu e Aman,
a banchetto da me. Faremo ancora festa come oggi.

AMAN VUOLE ELIMINARE MARDOCHEO

9 Quel giorno Aman usci dal banchetto felice e soddisfatto. Però quando alla porta del palazzo vide Mardocheo, l'odiato Ebreo, fu preso dalla collera.
10 Andò a casa e fece chiamare gli amici e sua moglie Zosara.
11 Si vantò con loro della sua ricchezza, degli onori che il re gli aveva dato e dell'altissima carica che aveva nel governo dell'impero.
12 E diceva: «Anche la regina Ester mi onora: al convito che ha appena fatto, insieme col re ha invitato solo me e domani siamo invitati di nuovo.
13 Ma tutto questo non conta più niente per me quando vedo quell'Ebreo presente a corte».
14 Sua moglie Zosara e gli amici gli dissero: «E tu fa' preparare un paIo alto venticinque metri, e domattina di' al re che vi faccia impiccare Mardocheo, così potrai andare contento al banchetto». Aman fu soddisfatto del consiglio e fece preparare il palo.

AMAN E' CONDANNATO A MORTE

CAPITOLO 6

IL RE VUOLE ONORARE MARDOCHEO

1 Quella notte il Signore fece in modo che il re non riuscisse ad addormentarsi. Non potendo prendere sonno ordinò al suo segretario di portargli il libro delle cronache ufficiali del regno e se ne fece leggere qualche pagina.
2 Gli capitò il resoconto delle informazioni date da Mardocheo sui due servitori di guardia all'appartamento del re che avevano fatto una congiura per uccidere Artaserse.
3 Il re allora chiese:
- Abbiamo dato a Mardocheo, per quel che ha fatto, una ricompensa o un regalo?
I servi risposero:
- No, non ha avuto nulla
4 Mentre il re stava interessandosi di Mardocheo, si presentò a corte Aman. Il re domandò:
- Chi c'è a corte?
Aman era venuto per dire al re di far impiccare Mardocheo al paIo che aveva fatto preparare.
5 I servi risposero:
- C'è Aman.
- Fatelo entrare, - disse il re.
6 Aman entrò e il re gli chiese:
- C'è un uomo che io voglio onorare: che cosa dovrei fare per lui?
Aman pensò: «Certamente sta parlando di me». Allora rispose:
7-8 - Se proprio vuoi onorare qualcuno, manda i servi a prendere la tua veste regale di lino e il cavalIo che usi tu.
9 Un nobile, scelto fra i collaboratori del re, farà indossare alla persona da te amata la tua veste regale; Io farà salire a cavalIo e gli farà attraversare la piazza della città. Intanto griderà: «Guardate, così si fa per un uomo che il re desidera onorare!».

AMAN COSTRETTO A ONORARE MARDOCHEO

10 - Buona idea, - rispose il re ad Aman. -Fa' così per Mardocheo, quell'Ebreo che è in servizio a corte. Bada di eseguire tutto come hai detto.
11 Allora Aman andò, prese gli abiti e il cavallo. Vestì Mardocheo e Io fece salire a cavallo. Poi Io condusse nella piazza della città e gridò più volte: «Guardate, così si fa per un uomo che il re desidera onorare».
12 Alla fine Mardocheo tornò alla reggia, Aman invece si ritirò subito a casa sua, a testa bassa e scoraggiato.
13 Raccontò alla moglie Zosara e agli amici quel che gli era capitato. Sua moglie e gli amici gli dissero: «Se Mardocheo appartiene al popoIo ebraico, quel che è avvenuto segna per te l'inizio della rovina. Andrai certo a finir male, perché un Dio vivente è dalla sua parte».
14 Stavano ancora parlando quando arrivarono i servi del re per condurre subito Aman al banchetto della regina Ester.

CAPITOLO 7

LA FINE DI AMAN

1 Il re e Aman andarono al banchetto della regina Ester.
2 Anche questa volta, alla fine del pranzo, il re domandò ad Ester:
- Mia regina, allora che cosa vuoi chiedermi? Quel che desideri te Io darò per farti contenta, fosse anche la metà del mio regno.
3 La regina Ester rispose:
- Se mi vuoi rendere felice, ecco la mia domanda: Salva la mia vita e la vita del mio popolo!
4 I nostri nemici ci hanno venduti alIo sterminio. Vogliono privarci dei nostri beni e ridurci tutti schiavi, noi e i nostri figli, uomini e donne. Ma io non posso crederlo, perché l'uomo che vuole tutto questo non è degno di rimanere a corte.
5 Subito il re domandò a Ester:
- Ma chi ha osato decidere una cosa simile? Dov'è quest'uomo?
6 - Eccolo! - rispose la regina; - il nostro nemico è il perfido Aman.
Sotto Io sguardo del re e della regina, Aman era terrorizzato.
7 Il re si alzò da tavola e uscì in giardino. Aman capì che la sua situazione era molto grave e si fermò a supplicare Ester.
8 Mentre Aman era appoggiato al divano della regina per supplicarla, il re rientrò dal giardino. Subito disse: «Vuoi addirittura far violenza alla regina in casa mia?». Aman sentì e nascose la faccia per la confusione.
9 Un funzionario del re, un certo Bugaton, disse al re: «Aman ha preparato un paIo per farvi impiccare Mardocheo, quell'uomo che ha dato utili informazioni al re. È un paIo alto venticinque metri. Aman l'ha fatto piantare proprio in casa sua». Il re ordinò: «Impiccatelo su quel palo!».
10 Così impiccarono Aman al paIo che lui stesso aveva innalzato per Mardocheo e il re si calmò.

GLI EBREI UCCIDONO I LORO NEMICI

CAPITOLO 8

ESTER CHIEDE DI VENDICARSI

1 Quel giorno stesso il re Artaserse regalò alla regina Ester tutti i beni di Aman, l'accusatore degli Ebrei. Ester spiegò al re la sua parentela con Mardocheo e così egli fu chiamato dal re.
2 Il re prese l'anello del sigillo, quello che prima aveva affidato ad Aman, e Io consegnò a Mardocheo. Ester poi incaricò Mardocheo di amministrare tutti i beni che erano stati di Aman.
3 Ester rivolse al re anche un'altra supplica. Si inginocchiò davanti a lui e Io pregò con insistenza di salvare gli Ebrei dalla strage che Aman aveva già organizzato.
4 Il re stese verso di lei il suo scettro d'oro. Allora Ester si alzò in piedi e parlò così di fronte al re:
5-6 Se sei ben disposto verso di me e se la mia richiesta ti sembra giusta, ascoltami. Fa' un decreto per annullare le lettere scritte da Aman per organizzare Io sterminio degli Ebrei del regno.
6 Come potrei infatti assistere alla rovina del mio popolo? Come potrei accettare di salvare me stessa e vedere uccidere i miei fratelli?
7 Il re Artaserse rispose a Ester:
- Per accontentarti ti ho dato tutti i beni di Aman. Ho ordinato di impiccare Aman per il male che voleva fare contro gli Ebrei. Ti ho concesso quello che hai chiesto. Se c'è bisogno d'altro,
8 io vi autorizzo a dare le disposizioni che ritenete necessarie a riguardo degli Ebrei. Scrivete pure a mio nome e autenticate gli ordini col mio sigillo. Un ordine scritto, a nome del re, e autenticato dal sigilIo reale, non può più essere messo in discussione.
9 Il ventitré del primo mese, il mese di Nisan, di quello stesso anno furono convocati i segretari di corte. Vennero scritte le lettere da mandare agli Ebrei per informarli degli ordini del re. Essi riguardavano i governatori e i prefetti delle centoventisette province dell'impero, dai confini dell'India fino all'Etiopia. Questi ordini furono scritti a nome del re nella lingua di ogni popolo.
10 Le lettere furono poi autenticate col sigilIo reale e spedite per mezzo di corrieri ufficiali.
11 Nelle lettere si diceva che il re autorizzava gli Ebrei di qualsiasi località a seguire le loro usanze. Gli Ebrei erano autorizzati anche a decidere di loro iniziativa come aiutarsi e come resistere a nemici e oppositori.
12 L'azione di difesa era consentita per un solo giorno, in tutto il regno di Artaserse, il tredicesimo giorno del dodicesimo mese, cioè il mese di Adar.

CAPITOLO E

LETTERA PER LA RIABILITAZIONE DEGLI EBREI

1 Questo è il testo della lettera: «Artaserse il Grande saluta i governatori delle centoventisette province dall'India all'Etiopia e tutti coloro che hanno a cuore gli interessi del regno.
2 «Molte persone, che avevano ricevuto troppi onori dai loro generosi benefattori, sono diventate troppo ambiziose.
3 Non solo tentano di danneggiare i sudditi del regno, ma non conoscono limiti e si mettono a combattere perfino i loro benefattori.
4 Per essi la riconoscenza umana non conta nulla, si lasciano esaltare dalle chiacchiere di gente senza coscienza e si illudono così di poter sfuggire al giudizio di Dio che tutto vede e odia il male.
5 «Spesso, anche uomini di governo sono diventati complici nell'uccisione di persone innocenti e si sono resi responsabili di gravi disgrazie. Ciò è avvenuto perché furono trascinati a compiere ingiustizie da uomini di fiducia, a cui avevano affidato delle cariche.
6 Questi ultimi, infatti, hanno spesso ingannato l'assoluta buona fede dei loro superiori con argomenti falsi e pieni di malizia.
7 «Fatti di questo genere si possono costatare, come ho detto finora, nei documenti storici. Ma purtroppo, potete vedere voi stessi, con i vostri occhi, le malvagità compiute da individui pestiferi che esercitano indegnamente il potere.
8 «Per il futuro, io cercherò con ogni mezzo che il regno abbia pace e i cittadini vivano insieme tranquilli.
9 Farò i necessari cambiamenti e giudicherò con prudenza e fermezza tutti i casi che mi verranno sottoposti.
10 «Ora vi informo sul caso di Aman, figlio di Ammedata. Egli viene dalla Macedonia non ha niente a che fare con il popoIo persiano, né con la vostra generosità. Io l'ho accolto alla corte
11 per la bontà che uso verso tutti gli stranieri. Così, Aman ha avuto la fortuna di essere nominato mio viceré, di avere la più alta carica a corte e, per questo, di essere riverito con l'inchino.
12 Ma, per la sua ambizione senza limiti, egli ha tentato di togliermi il potere e la vita.
13 «Con astute e false ragioni egli ha chiesto la condanna a morte di Mardocheo, che mi ha salvato la vita e mi ha fatto del bene. Ha voluto perfino la condanna di Ester, che è la compagna della mia vita, e Io sterminio del loro popolo.
14 In realtà, egli voleva così isolarmi e poi consegnare l'impero persiano ai Macedoni.
15 Quella canaglia aveva l'intenzione di sterminare gli Ebrei. Io invece non li trovo affatto malvagi, anzi sono persone governate da leggi civilissime.
16 Sono il popoIo dell'Altissimo, il grande Dio vivente, che mantiene il mio regno nella condizione migliore come già ha fatto al tempo dei miei antenati.
17 «Perciò voi non dovrete tenere in nessun conto le lettere che Aman, figlio di Ammedata, vi ha mandato.
18 Infatti Aman, dopo tutto quello che ha fatto, è già stato impiccato alle porte di Susa con tutta la sua famiglia. Dio, che governa tutte le cose, Io ha subito castigato come si meritava.
19 «Pubblicherete dappertutto il testo di questa lettera. Lasciate liberi gli Ebrei di seguire le loro usanze.
20 Anzi aiutateli a difendersi contro quelli che li attaccheranno. Infatti per loro il tredici del dodicesimo mese, cioè del mese di Adar, sarà un momento critico.
21 Questo giorno doveva essere la data delIo sterminio del popoIo eletto. Ma Dio, che governa tutte le cose, Io ha trasformato in un giorno di gioia per il suo popolo.
22 Anche voi inserirete questo giorno nel calendario delle vostre feste e celebrateIo con grandi festeggiamenti.
23 «D'ora innanzi questo sia per sempre un giorno di salvezza per noi e per gli amici dei Persiani, ma per i nostri nemici sia il ricordo della rovina.
24 Queste disposizioni sono obbligatorie dappertutto: se qualche regione o città non le osserverà, verrà rasa al suolo. Non vi si potrà abitare e sarà abbandonata per sempre anche dalle bestie selvatiche e dagli uccelli.

CAPITOLO 8
13 «Copie di questa lettera devono essere esposte e messe ben in vista in tutto il regno perché, nel giorno fissato, tutti gli Ebrei siano pronti a combattere i loro nemici».
14 L'ordine era urgente. I corrieri reali partirono subito al galoppo per eseguire l'ordine del re. Intanto il decreto veniva pubblicato a Susa.
15 Mardocheo uscì dalla reggia. Indossava la veste regale e aveva sul capo un turbante di lino color porpora con sopra una corona d'oro. Gli abitanti di Susa Io videro e gli fecero festa.
16-17 A Susa e in tutte le città e paesi dove fu pubblicato il decreto, gli Ebrei furono pieni di gioia. Fu un giorno splendido di allegria e di festa per tutti loro. Molti che appartenevano ad altri popoli, per paura si fecero Ebrei e celebrarono il rito della circoncisione.

CAPITOLO 9

GLI EBREI DISTRUGGONO I LORO NEMICI

1 Venne il tredici del dodicesimo mese, il mese di Adar. In quel giorno tutte le lettere mandate dal re erano giunte a destinazione.
2 In quello stesso giorno, furono distrutti i nemici degli Ebrei. Nessuno fece resistenza perché avevano tutti paura.
3 I prefetti delle province; i governatori e i rappresentanti del governo sostenevano gli Ebrei per paura di Mardocheo.
4 Infatti l'ordine del re a favore di Mardocheo era ormai conosciuto in tutto l'impero.
(5)
6-10 Nella città di Susa gli Ebrei uccisero cinquecento persone. Tra queste i dieci figli di Aman, figlio di Ammedata, il Fanfarone, che era stato il grande nemico degli Ebrei. Questi sono i loro nomi: Parsannestain, Delfon, Pasga, Pardata, Barca, Sarbaca, Marmasima, Arufeo, Arseo e Zebuteo. Gli Ebrei si impadronirono anche dei loro beni.
11 Il giorno stesso il re fu informato del numero delle persone uccise a Susa.
12 Disse allora a Ester:
- Solo a Susa gli Ebrei hanno ammazzato cinquecento persone. Immagini che cosa avranno fatto nelle province? Hai altre richieste? Ti sarà concesso quello che vuoi.
13 Ester rispose al re:
- Se non hai niente in contrario, lascia che gli Ebrei di Susa facciano anche domani quello che hanno fatto oggi. Inoltre permetti che appendano in pubblico i cadaveri dei dieci figli di Aman.
14 Il re permise di fare così e diede l'autorizzazione agli Ebrei di Susa di esporre i corpi dei figli di Aman.
15 Il quattordici del mese di Adar gli Ebrei di Susa si radunarono e uccisero altri trecento uomini, ma non saccheggiarono i loro beni.
16 Anche gli altri Ebrei dell'impero si erano organizzati per difendersi e si erano liberati dei loro nemici. Il tredici del mese di Adar essi avevano ucciso quindicimila persone, però non avevano toccato i loro beni.
17 Il quattordici del mese di Adar essi non continuarono le uccisioni, ma celebrarono una giornata di riposo con feste e grande allegria.
18 Gli Ebrei della città di Susa non riposarono il quattordici, ma si organizzarono ancora per la lotta. Perciò festeggiarono con grande allegria il giorno quindici.
19 Questo è il motivo per cui gli Ebrei dei villaggi festeggiano il quattordici del mese di Adar con gioiose riunioni e scambi di regali. Gli Ebrei delle grandi città, invece, continuano alIo stesso modo la festa anche il quindici.

CONCLUSIONE

LA FESTA DEI PURIM

20 Mardocheo fece scrivere il resoconto di questi avvenimenti e Io mandò a tutti gli Ebrei del regno di Artaserse, vicini e lontani.
21 Ordinava di festeggiare sia il quattordici che il quindici del mese di Adar.
22 Quelli, infatti, erano i giorni in cui gli Ebrei avevano stroncato gli attacchi dei loro nemici. In quel mese, il mese di Adar, il loro dolore si era mutato in gioia. E così, quelli che dovevano essere giorni di lutto erano diventati giorni di letizia. Perciò tutto il mese doveva essere festeggiato con allegria come si festeggiano i giorni delle nozze, mandando regali agli amici e ai poveri.
23 Gli Ebrei approvarono queste disposizioni. Mardocheo, infatti, nella sua lettera spiegava quello che era accaduto:
24 «Aman, figlio di Ammedata il Macedone, aveva combattuto gli Ebrei, aveva fatto un piano e tirato a sorte il giorno delIo sterminio.
25 Poi era andato dal re per fare impiccare Mardocheo, ma tutto il male che Aman voleva fare agli Ebrei è ricaduto invece su di lui. Infatti lui e i suoi figli sono finiti sulla forca.
26 Quei giorni sono chiamati Purim, perché "pur" nella loro lingua vuol dire sorte. Questa festa fu istituita in ricordo di quello che avevano sofferto gli Ebrei e di quelIo che era accaduto in seguito, come Mardocheo aveva riassunto nella sua lettera.
27 Gli Ebrei accettarono la proposta di Mardocheo per sé, per i loro discendenti e per chiunque voglia diventare Ebreo. Essi non cambieranno mai questa tradizione: quei giorni sono un ricordo che viene celebrato in ogni generazione, in ogni città, in ogni regione, in ogni famiglia.
28 I giorni dei Purim si festeggeranno per sempre, il loro ricordo non dovrà mai cessare».
29 Mardocheo e la regina Ester, figlia di Aminadab, scrissero tutto quello che avevano fatto e fissarono le norme che sono contenute nella lettera sui Purim.
30 Mardocheo e la regina Ester presero queste decisioni con piena responsabilità e per il loro bene.
31 Ester istituì questa festa per sempre e fece scrivere la sua decisione perché fosse sempre ricordata.

CAPITOLO 10
1 Il re Artaserse rafforzò il suo potere per terra e per mare.
2 Le cronache ufficiali del regno dei Medi e dei Persiani parlano non solo della sua potenza e del suo coraggio, ma anche della ricchezza e della forza del suo impero.
3 Mardocheo continuò ad essere un collaboratore del re Artaserse. Venne considerato un grande personaggio nel regno e godette una grande stima presso gli Ebrei. Fu amato da tutti e, con la sua vita, fu di esempio a tutto il suo popolo.

CAPITOLO F

SIGNIFICATO DEL SOGNO DI MARDOCHEO

1 Allora Mardocheo disse: «Tutto questo viene da Dio.
2 Ora mi ricordo del sogno che ho fatto. Si è avverata ogni cosa.
3 Vi era la piccola sorgente che diventò un grande fiume, un'enorme quantità d'acqua, poi la luce e il sole. Il fiume rappresentava Ester, sposata dal re e nominata regina.
4 I due draghi rappresentavano Aman e me.
5 I popoli erano coloro che si erano riuniti per distruggere completamente gli Ebrei.
6 Quelli che gridarono a Dio e furono salvati erano il mio popolo, il popoIo d'Israele. Il Signore infatti ha salvato il suo popolo. Il Signore ci ha liberati da tutti quei malvagi. Dio ha compiuto cose grandi e meravigliose che gli altri popoli non avevano mai visto.
7 Egli ha stabilito due sorti diverse: una per il popoIo di Dio e l'altra per tutti gli altri popoli.
8 Queste due sorti opposte si sono realizzate nello stesso giorno e nella stessa ora, quando Dio ha giudicato tutti i popoli.
9 Dio si è ricordato del suo popoIo e ha fatto giustizia a coloro che gli appartengono.
10 Perciò questi giorni del mese di Adar, il quattordici e il quindici, per il popoIo d'Israele saranno sempre giorni di assemblea, di gioia e di festa, a lode di Dio, per tutte le generazioni».

NOTA FINALE

11 Nel quarto anno del regno di Tolomeo e Cleopatra, Dositeo, che si è presentato come sacerdote e levita, e suo figlio Tolomeo, portarono in Egitto la lettera riportata più sopra riguardante i Purim. Essi dichiararono che la lettera corrispondeva all'originale ed era stata tradotta da Lisimaco, figlio di Tolomeo, abitante a Gerusalemme.
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